giovedì 10 novembre 2016

Di non-design fatto

Osservo gli oggetti che mi circondano con una curiosità nuova, in particolare, resto affascinata da tutto ciò in cui non è riconoscibile un intento di progettazione, un eccesso di lavorazione, o peggio, la ridondanza della parola e di fatto concetto, di design. Trovo la parola design di cattivo gusto. Ormai, la utilizza soltanto chi intende conferire un valore a qualcosa che, altrimenti, non ce l'avrebbe. 
Gli oggetti di non-design che ci circondano invece, restano e persistono nella nostra storia come oggetti sempreverdi e attuali, grazie alla loro funzione ed eco sostenibilità. Oggetti figli della tradizione e di una conseguente decrescita economica felice, in cui il gioco forma-funzione risulta in perfetto equilibrio tra le parti, conferendo fascino ed emozione a chi li utilizza. In un'epoca low cost come questa, l'oggetto preso singolarmente non dice mai nulla, ma inserito nel giusto contesto, acquisisce un valore significativo, ed è per questo che le leggi della progettazione regolano quelle della totalità come una teoria olistica e non possono essere riducibili ad una semplice composizione delle parti. Chi può riuscire in questo? Solo un designer.
 

martedì 22 ottobre 2013

San Pietro in Bevagna, Puglia

Una piccola impresa meridionale, un piccolo sogno, mi spinge sempre a tornare su una delle coste, a mio parere, più belle del mondo. E' qui che sono nata e cresciuta. E' qui che vengo a perdermi, è qui che vengo a cercarmi. Calpestando le orme, riavvolgo il bandolo della matassa, per poi ritrovarmi e scoprire che mi perdo sempre, ma so sempre, da che parte è il mare.

 

giovedì 3 ottobre 2013

Eyeglasses in watercolors

Il volto come uno specchio. Come uno stato d'animo inconscio. Un libro aperto indispettito dal suo lettore, ma allo stesso tempo incuriosito ed oculato, nella sua analisi: al punto di aver bisogno di un grande paio di occhiali. Severo col mondo, ma soprattutto con se stesso.


domenica 29 settembre 2013

Dal CAD al modello: collier in PVC flessibile recuperato da tende industriali

Dopo aver definito il modello CAD per superifici, ispirate all'estensione dei frattali di Nervous System, ho  pensato di realizzare il prototipo del collier utilizzando dei vecchi tendaggi industriali recuperati da una fabbrica dismessa, concentrandomi sull'emozione.
Il materiale, si presta alla morfologia organica perchè flessibile ed abbastanza elastico. Il colore cristallino, mi ricorda vagamente le gocce di rugiada, così ho deciso di impreziosire il collier con dei piccoli swarovski acquamarina. Si tratta di un piccolo esperimento che ho voluto testare, un prototipo, che potrebbe essere realizzato con taglio a fresa CNC per incidere ed eseguire il ricamo.






venerdì 27 settembre 2013

Cenerentola perduta

Ho comprato i nuovi pennelli Tintoretto, li ho provati subito.
Il tratto degli acquerelli rende tutto molto fatiscente. Così in questa notte insonne, pensavo al mio principe e al mio futuro, fatiscente. Cenerentola è rigida, spaventata, ha perso il suo principe, ho perso la fiducia in sè stessa. Ma non tornerà a casa questa notte. Non tornerà più.


Serie Amalfi per Martino Midali

Era il lontano 2009 quando con le amiche si decise di Amalfi come meta per l'addio al nubilato di Pamela. 
E via da Roma, su e giù per i pendii, tra scogliere e strapiombi mozzafiato. Fu lì che abbi l'idea di Amalfi. 
Che bella parola Amalfi. La mia chaise longue si chiamerà così. Perchè è fine, delicata, armoniosa e allo stesso tempo espressiva, indiscreta, intrigante. Forse per questo, o forse per la sua versatilità che fu selezionata da Dnn al Fuori Salone di Milano 2011 per le vetrine dello stilista Martino Midali.
Ci sono molto affezionata. Amalfi è invendibile. Realizzata con tubi innocenti piegati a centima e completata con fasce e stringhe di qualsiasi tipo. Si presta a qualsiasi idea. Così, per questa volta, dopo le corde di juta e il jersey di Midali, le camere d'aria della ciclofficina di Fisica, de La Sapienza di Roma. 
Stessa cosa per l'appendiabiti della serie. La decontestualizzazione del prodotto seriale e degli scarti industriali, combinati all’abilità del genius loci per esprimere un progetto funzionale dalla connotazione artistica e personalizzabile, ripensando ai nodi e agli intrecci, scoprendo nuovi modi di riposare, arredare, comunicare.






Cyop & Kaf, graffiti d'autore ai Quartieri Spagnoli

Cammino tra i vicoli del centro antico, mi addentro. Cerco loro, cerco me. Osservo ovunque, mi osservano, ascolto i rumori, mi perdo, respiro. Poi mi accorgo che i loro graffiti sono ovunque, e mi ritrovo. Anche a Grottaglie ci sono le loro opere sparse. Cyop & Kaf sono forse una coppia, forse uno solo, forse un collettivo; non ci è dato sapere o diffondere, ma riconosco il tratto. Il rigore e l'immaginazione di figure inquietanti, primitive che appaiono solo nei sogni o nei peggiori incubi, si aggrappano ai muri di cemento e animandosi, risalgono dalle grondaie, tra finestre e balaustre. Danzano, denunciano il clima comune dell'inquieto vivere, ma lo beffeggiano; i loro colori accesi creano macchie di speranza nel nostro immaginario. Resto a guardare, rifletto. Poi riscendo il pendio, mi volto e scorgo il mare.